lunedì 23 aprile 2012

Asparagi, Uova, Funari e Verginità

Giovedi sera, piove che Dio la manda. Ho fatto le ore piccole ieri e comunque non sono ancora riuscito a recuperare tutto il sonno perso nelle ultme tre settimane. Il naso mi fa ancora un po' male per un diretto preso come un fesso un paio d'ore prima in palestra. Mai abbassare la guardia, prima o poi lo imparerò.

Non ho troppa voglia di uscire, ceno con calma e faccio una cosa che per la strana piega che ormai ha preso la mia vita non faccio veramente mai: accendo la tv.

Tipica programmazione italiana: il nulla. Accompagno gli asparagi e l'occhio di bue alternando un paio di programmi di "approfondimento" politico. Gli argomenti bene o male sono gli stessi ed il concetto di base è semplice: se mi chiedi sacrifici non puoi permetterti di prendermi per il culo.

Dovrebbe essere la prima lezione in ogni scuola nel mondo, il primo comandamento di qualsiasi religione ed invece sembra che ce ne stiamo accorgendo solo ora. Chi può, corre al riparo tentando di recuperare la propria verginità ormai seppellita sotto tonnellate di merda.. come se fosse una cosa che si può recuperare.

No. Al di la della nostra situazione politica, questo è un concetto universalmente valido: la verginità non si recupera. E' una cosa seria, devi scegliere bene come fottertela perchè quella non torna più. Si può chiedere scusa quanto si vuole, enfatizzare le pulizie interne o intraprendere il più arduo cammino di redenzione, ma una volta che hai addosso il marchio di stronzo non riesci più a togliertelo. E forse è anche giusto così.

Mi hanno rotto il cazzo tutte queste persone che sbagliano e non pagano le conseguenze delle proprie azioni. Fanculo, pensateci di più prima. Finisco di lavare i piatti con questi pensieri in testa e mi butto sotto la doccia. Ancora in accappatoio mi metto a controllare posta e social network vari. Il caso vuole che mi imbatta in questo video di Funari. Sorrido, mi era sempre piaciuto Funari ed ora riesce ad essere sul pezzo anche da morto. Mi butto sotto le coperte, il naso fa ancora un po' male. Devo imparare a tenere su questa cazzo di guardia.
Noodles


giovedì 19 aprile 2012

VE LO DIAMO NOI IL LIETO FINE #1


Anna e Dario sono una coppia felicemente sposata da quasi 4 anni.

“Apri il culo e fammi sentire quanto riesci a stringermi dentro” ansimò Dario bagnato dal sudore che quella torrida giornata estiva gli faceva colare da tutto il corpo. “Shii...shii..” erano le uniche parole che potevano uscire dalla bocca di Anna, bocca stretta tra le dita di lui come in una morsa, spinta avanti e indietro dalle vigorose sferzate inguinali, faccia schiacciata su un cuscino ormai pregno di saliva e sudore, in una stanza resa buia dalle persiane chiuse; ma non troppo dai raggi di luce che filtravano tra le fessure.
L’atmosfera era soffocante.
“Ora prenditelo in bocca e fai ciò che sai fare...” Ed estrasse il suo cazzo con un movimento rapido, troppo rapido....Uscì il membro eretto, uscirono anche escrementi, lo sfintere anale come un geyser gusto merda che spruzzava quel liquame sul basso ventre di Dario. “Sei una puttana!”  “Dario ma non è colpa mia...!” Non aveva ancora finito di pronunciare quella frase che sentì qualcosa frantumarsi nella sua bocca....” Troia! Come cazzo ti è saltato in mente di cacarmi addosso!?!” Dario emise un urlo bestiale sovrastato solo dal tonfo del secondo cazzotto che frantumò altri denti e fece schizzare sangue sul cuscino già fradicio, altro sangue sul comodino, residui candidi di cocaina inquinati dal sangue inquinato dalla droga.
Anna piangeva. Mancavano solo le lacrime su quel maledetto cuscino, sentiva il sapore del sangue in bocca, pensava a Dario e a quanto sapeva essere dolce quando erano fidanzati...I suoi pensieri venirono interrotti da un forte dolore, l’ erezione di Dario occupava ancora il suo lato B.
“Basta...così mi fai male !” piagnucolò lei, “sta zitta tu, schifosa troia!” Le arrivò un pugno sui reni che le tolse il respiro, faceva meglio a stare zitta.
“Ti ho sposata solo per scoparmi il tuo bel culo, mi hai capito troia?” tirò un sorso del J&B rimasto nella bottiglia che stava per terra di fianco al letto. “..e anche per i soldi di quel cazzo moscio di tuo padre, se no col cazzo che mi sposavo un’idiota come te.” Anna non riuscì a trattenere i singhiozzi, nessuno mai le aveva parlato in questo modo, Dario non era più in sé.
“E adesso che cazzo piangi!?” Le arrivò un calcio sulla bocca già sfigurata dai pugni “Avresti dovuto pensarci prima!” Dario ruppe la bottiglia contro il comodino, si gettò su Anna con estrema violenza e iniziò a sgozzarla emulando i terroristi islamici che aveva visto in qualche video sul web. Un urlo strozzato precedette la recisione dell’ Aorta, il sangue schizzò ad alta pressione e imbrattò ulteriormente la stanza da letto. Il cuscino di Anna era annegato tra merda e sangue.
“L’amore è sofferenza, l’amore è imparare a sopportarsi a vicenda, tesoro mio” Dario guardava il corpo decapitato di Anna dall’ ingresso della stanza. Teneva per i capelli la testa di quella che una volta era sua moglie. Fece un sorso di J&B, lanciò la testa nella parte del letto più sporca di merda e se ne andò. Uscendo dalla stanza il suo passo era irregolare: un’ enorme erezione ingombrava le sue mutande...
Non sarebbe stata l’ ultima volta...

mercoledì 18 aprile 2012

IMMAGINA


Immagina



Immagina Gesù crocefisso sul Golgotha,
immagina te al suo cospetto,
immaginati mentre ti arrampichi sulla sua croce per privarlo degli occhi e per violentargli il costato ferito;
Immaginati mentre gli tagli la lingua,
mentre gli strappi i denti insultandolo furiosamente.
Immagina le urla straziate dal dolore...
Immaginati mentre vomiti sulla sua testa ricoprendolo dei tuoi liquidi, immaginalo mentre piange pensando a Dio sotto i colpi dei tuoi schiaffi...
Immaginati quando gli tagli i polsi facendolo cadere...
Immagina la soddisfazione di vedere il Cristo in persona reverso
 
Immagina...

sabato 14 aprile 2012

Pensieri disorganizzati al rientro dal tour


Ok, per ora è finita. C'è poco da fare i cinici: essere in tour è una figata mentre ritornare alla vita di tutti i giorni è abbastanza deprimente.

Non fraintendiamoci: non è che quello che combino nelle mie giornate ordinarie non mi piaccia... è solo che essere in 7 su un furgone carico di strumenti, sacchi a pelo e puzza di umanità poco pulita mi gasa molto di più.

Abbiamo fatto un po' di date con i nostri amici Antares, attraversato quattro paesi europei passando per capitali e cittadine disagiatissime. Abbiamo brindato ripetutamente, importunato qualsiasi ragazza capitasse a tiro, perso i sensi su materassi abbastanza zozzi, sudato e sanguinato, suonato, mangiato schifezze e riso, vomitato e ballato ma soprattutto abbiamo guidato per migliaia di kilometri. Forse è proprio questo il punto: la strada.

L'asfalto e le sue righe bianche divorate sempre più dal muso del furgone è l'immagine che volenti o nolenti ti rimane più in testa. Solitamente uno pensa che la cosa importante sia la meta. Vai LI per fare QUESTO. Vai LA per fare QUELLO. Stronzate. Per una live band, le serate ed i live hanno la loro importanza - ovvio - ma si sottovaluta troppo l'importanza dello starsene in giro, del dormire ogni giorno in un letto diverso. Dei nuovi posti visitati. Dei nuovi volti conosciuti.

Credo che sia una cosa che ti apre la mente. Non sto parlando di qualche cagata orientale/zen, ma proprio di un aiuto ad avere punti di vista sempre più ampi, a considerare le cose con meno ottusità. Quando sei in giro ti devi adattare a persone e situazioni. Sei obbligato a compromessi che normalmente non faresti. Ed il più delle volte non ci pensi nemmeno troppo su.

La cosa assurda è che il primo giorno sei in gaina piena, il secondo avverti forse la prima stanchezza ma il terzo... beh al terzo sei già dipendente. E' una vera e propria droga, sei praticamente nel tunnel, non conosci più la stanchezza e più suoni più vorresti rimanere in giro... senza badare troppo a dove dormirai, quello che vuoi è semplicemente rimanere in giro. Il più possibile.

Settimana prossima toccata e fuga in Croazia, quella dopo la Svizzera. Volevo ringraziare chi è stato in giro con me in questi giorni.. ci si rivede presto in furgone.
Noodles